Le rane ed il relativismo - parabola indiana
In un luogo dell’Asia meridionale, c’era una cittadina polverosa con diversi pozzi. Uno di questi aveva le pareti di un piacevole color zafferano. Alcune rane galleggiavano rilassate sulla superficie dell’acqua, fissando con i loro grandi occhi sporgenti un punto qualsiasi e nessuno in particolare. Una lieve brezza agitava le poche piante che si arrampicavano sulle pareti interne del pozzo. La vita è bella, pensavano le rane.
In un altro pozzo c’erano altre rane ugualmente liete della bellezza della vita. Il pozzo aveva le pareti di un verde vivace. Al crepuscolo le rane si godevano la vista della luna e della coperta di stelle.
Nella cittadina c’erano anche altri pozzi, alcuni avevano le pareti bianche, altri blu. Tutte le rane sembravano felici e contente di galleggiare sull’acqua e respirare il fresco profumo di muschi ed erbe che esalava dalle pareti dei pozzi.
Poi venne un grande caldo. Era l’anno più caldo a memoria di rana. Le rane cominciarono a inquietarsi. Via via che la loro irritazione cresceva, cominciarono a sentire voci nella testa. Le rane del pozzo blu sentirono una voce che diceva: “Avete ragione a spazientirvi, perché anche se il vostro pozzo è il migliore e ha l’acqua più pura, le rane degli altri pozzi non riconoscono questa verità.” Anche le rane del pozzo verde si sentivano dire che il loro pozzo era il più limpido. ‘Verità’ analoghe furono ‘rivelate’ anche alle rane dei pozzi bianchi e color zafferano.
Ben presto le rane cominciarono a gracidare aggressivamente: ogni pozzo cercava di superare gli altri. Continuarono così per un po’, finché non furono stanche. A quel punto alcune delle rane decisero di immergersi nelle profondità dei rispettivi pozzi per rinfrescarsi. Nuotarono fino a raggiungere il fondo e si godettero la freschezza delle acque.
Alcune, più avventurose, esplorarono a lungo le profondità. Una cominciò a nuotare in orizzontale e si inoltrò nei canali sotterranei. Quando emerse qualche tempo dopo, si accorse di trovarsi in un altro pozzo, di colore diverso dal suo, ma altrettanto piacevole.
Con la rapidità del canto delle rane si sparse la voce della scoperta: tutti i pozzi erano collegati dagli stessi canali sotterranei ed erano alimentati dalla stessa acqua. Le rane capirono che finché rimanevano in superficie vivevano nell’illusione che le acque fossero diverse, mentre in profondità era chiaro che la stessa acqua collegava ogni pozzo tramite corridoi nascosti.
May 1st, 2005 at 21:33
Poi venne un contadino e le fece fritte.