Peccare
Oggi, mercoledì delle Ceneri, inizio della Quaresima.
[…]
ma nella tua religione non si parla di pietà?
Migliaia di uomini sotto il tuo pontificato,
davanti ai tuoi occhi, son vissuti in stabbi e porcili.
Lo sapevi, peccare non significa fare il male:
non fare il bene, questo significa peccare.
Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto:
non c’è stato un peccatore più grande di te.[A un papa - Pier Paolo Pasolini (1959)]
March 4th, 2008 at 13:32
“Lo sapevi, peccare non significa fare il male”
Più che una accusa mi sembra una autoassoluzione.
Peccare è non fare il bene, peggio, è fare il male.
“Quanto bene tu potevi fare! E non l’hai fatto”
Se fosse una riflessione su di sè e sull’uomo, la sottoscriverei, ma come scaricamento della coscienza….
“Il fariseo e il pubblicano
9 Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: 10 “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l`altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. 12 Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. 13 Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. 14 Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell`altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”.
Il bello del gioco dell’identificazione in questa parabola è che nel momento stesso che io mi ritengo conforme al tipo del pubblicano, sto recitando la parte del fariseo.
E viceversa.
Se mi riconosco colpevole degli errori del fariseo, sto imparando inconsciamente a presentarmi al Signore come il pubblicano.
E’ un bell’esercizio, che aiuta tanto - almeno, a me aiuta…..