The miniature earth
If the world’s population were reduced to just 100, it would look something like this…: Link
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Silvia Baraldini è stata liberata grazie all’indulto.
Era stata condannata a 43 anni di carcere negli Stati Uniti per alcuni reati, ma mai le è stato addebitato alcun fatto di sangue.
Naturalmente gli USA hanno recriminato: “Dobbiamo parlarne“.
Naturalmente anche in Italia c’è chi recrimina:
Gianfranco Fini, leader di An: «La giustizia italiana, come temeva l’amministrazione americana, non è in grado di garantire la certezza della pena». Ignazio La Russa di An: «Con gli effetti dell’indulto si sta rimettendo in libertà il peggio della criminalità».
[La Stampa]
Naturalmente non è il caso ricordare il caso Calipari.
Naturalmente non è il caso ricordare il caso Cermis.
Naturalmente non è il caso ricordare…
“Ma quanti incarichi ha?” è la domanda che Clemente Mastella ha posto quando è stato affidato a Guido Rossi l’incarico di sostituire Tronchetti Provera alla guida di Telecom.
E’ naturale che la cosa deve averlo disturbato…
Ma il nostro quanti incarichi ha? Ministro della Giustizia. Sindaco di Ceppaloni. Leader dell’UDEUR. E come se non bastasse ha piazzato la moglie alla presidenza del Consiglio Regionale della Campania e degli Italiani nel Mondo.
Ieri sera, dopo tanti anni, siamo tornati a vedere un concerto dal vivo.
L’occasione… un regalo di compleanno ed un gruppo tra i più amati che, dopo sei anni di assenza, tornava in Italia con un tour che è partito proprio dalla mia città.
Due ore di musica che ha coperto tanti dei migliori pezzi scritti dal gruppo.
E a concludere…. Indifference
Nota:Venerdì 29 settembre, a partire dalle ore 21:00 circa, Radio1 trasmetterà il concerto registrato durante il tour italiano.
Un anno fa tifai Inter per la finale di Coppa Italia. E l’Inter ha vinto.
Oggi ho sperato in una sentenza severa nei confronti delle squadre coinvolte nello scandalo del calcio. E’ stata severa, ma mannaggia al Milan, per un pelo non è stato condannato ad andare in serie B. Non è tanto per il Milan, ma poi sarebbe mancato ancora poco e …
Stamane ad Omnibus, su La7, si parlava del caso Materazzi-Zidane. Non ho potuto seguire la trasmissione, dovendo andare al lavoro, ma ho visto che tra gli ospiti c’era anche Carmen Lasorella… Ma allora, l’insulto che ha fatto infuriare Zidane a chi era rivolto??? E Carmen, nel dubbio, ha perdonato Materazzi????
WASHINGTON - Esecuzione ancora più drammatica del solito in Texas. Il condannato a morte Lamont Reese ha lottato fisicamente fino all’ultimo momento martedì sera per non farsi trascinare nella camera della morte del carcere di Huntsville. “Mi state assassinando”, ha urlato il condannato. Dall’altra parte del vetro la madre di Reese, urlando “stanno uccidendo il mio bambino”, ha preso a calci la parete divisoria ed è stata portata via.
Quando alla fine il boia è riuscito a infilare gli aghi nel braccio del condannato, Reese ha esclamato “Questa è una cosa atroce”, prima di cominciare a rantolare.
Reese, un trafficante di droga, era stato condannato a morte per avere ucciso tre persone in un negozio nel 1999 a Fort Worth (Texas) perché avevano fatto commenti sulla ragazza che era con lui.
[fonte Ansa]
E’ stato pubblicato il rapporto annuale 2006 di Amnesty International.
Il quadro che emerge dal Rapporto Annuale di Amnesty International, è quello di “un anno pieno di contraddizioni, durante il quale segnali di speranza per i diritti umani sono stati indeboliti dagli inganni e dalle false promesse dei governi che hanno più voce in capitolo”. I governi che hanno potere stanno giocando in modo pericoloso con i diritti umani. Il punteggio ottenuto, attraverso il proseguimento dei conflitti e il crescendo di violazioni dei diritti umani, è sotto gli occhi di tutti. […]
[via Amnesty Italia]
Divertente scambio di persona durante un’intervista a BBC News 24.
Guy Goma, un tecnico informatico che si era presentato ad un colloquio di lavoro alla BBC, viene scambiato per l’ospite atteso a BBC News 24: Guy Kewney, direttore di Newswireless.net
Molto divertente il video nel momento in cui il “ragazzo sbagliato” si rende conto dello scambio e, facendo finta di nulla, risponde alle domande dell’ intervistatrice.
[via Repubbica.it]
“Remota iustitia quid sunt regna nisi magna latrocinia? / Abbandonata la giustizia, a che si riducono i regni, se non a grandi latrocini?”
(S.Agostino - De civitate Dei)
Anche nella “Pacem in Terris” di papa Giovanni XXIII, facendo appunto riferimento a S.Agostino, emergeva con forza la questione della giustizia, riferimento primario per le comunità politiche (Pacem in terris, 51.).
A questo punto mi chiedo:
“Ma la Giustizia nella politica italiana che peso ha?
Vabbè gli equilibri all’interno di una coalizione, ma passare il Ministero della Giustizia dalle mani di un Roberto Castelli alle mani di un Clemente Mastella come si giustifica?”
Non so com’è, ma da un mese a questa parte, per un motivo o per un altro, queste parole continuano a ronzarmi nelle orecchie.
«Non faremo prigionieri» promise ai suoi Cesare Previti alla vigilia del voto nel 2001, ma l’aveva già detto nel ’94 e ancora nel ’96, per lui è come un’ossessione. Infatti, per quanto è stato in loro prigionieri non ne hanno fatti, si sono presi tutto ciò che potevano ed anche qualche cosa di più.
[L’Espresso]
[…]la quarta sezione penale del Tribunale di Milano lo condanna a undici anni di carcere. E a un risarcimento da far tremare i polsi. Anche i suoi. Nell’ennesima richiesta di ricusazione, la penultima di una infinita serie, il ricco e potente avvocato Previti avverte: una sentenza di condanna può portare danni irreparabili alla mia immagine e anche al mio patrimonio. Che è di tutto rispetto.
[La Repubblica.it - (articolo del 22/11/2003 - condanna, in questi giorni, ridotta a sei anni e con gli arresti domiciliari, grazie alla SalvaPreviti)]
Ho fatto un sogno, la scorsa notte, era strano ed è per questo che lo ricordo, non succede mai di ricordare sogni.
Nel sogno camminavo, percorrendo un sentiero, stretto, in salita. Questo sentiero saliva sul bordo di un monte. Quel monte era enorme, non si vedeva nè la cima nè la base.
Mentre camminavo mi imbattei in uomini carichi di enormi fardelli che, piangendo, sembravano dire “più non posso…”.
Profondamente turbato mi avvicinai ad uno di loro e chiesi dove fossimo e chi fosse lui, il cui volto pareva familiare.
La risposta, incredibile, fu la seguente:
“Questo monte si chiama Purgatorio, e la colpa degli uomini che qui vedi fu, in vita, la superbia. Estrema.”
“Ma tu chi sei? Chi fosti?” - domandai nuovamente.
“Il mio nome non dirò, ma sappi che in Italia fui ministro. Pur essendo ingegnere, amministrai la Giustizia. Alla grazia di alcuni mi opposi fermamente e con durezza. Schiavo, invece, mi rivelai nei confronti di una nazione potente e belligerante, opponendomi alle richieste di estradizione di uomini che avevano ammazzato chi aveva fedelmente servito il proprio paese.”
“Ti riconosco” - risposi - “Ma come mai il tuo lamento supera il pianto degli altri tuoi compagni?”
“Le mie pene avranno fine soltanto quando coloro ai quali sempre opposi la concessione della grazia saranno convocati alla presenza di nostro Signore. Allora sarà loro chiesto quando e se potrò essere liberato.”
“E dunque?” - ribattei, insofferente.
Rispose: - “Per me le possibilità sono due:
- avevo ragione in vita. Feci bene a impormi nel non concedere la grazia: l’inferno è quanto spetta loro e quindi questa mia sofferenza non avrà mai fine.
- avevo torto e, prima o poi, giungeranno in Paradiso. In questo caso so che, ohi superbia…, non mostreranno la stessa mia durezza e stupidità. Ma la superbia, che ancora mi possiede, rende inaccettabile alla mia coscienza questa possibilità!”
Nel momento stesso in cui costui si volgeva per riprendere il cammino, udii le voci degli altri. Recitavano il Padre Nostro: “…RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI COME NOI LI ABBIAMO RIMESSI AI NOSTRI DEBITORI…”
Il 26 Ottobre 2005, Mike Luckovich, in occasione della morte del 2000-esimo soldato USA pubblicò questa vignetta, con i nomi di tutti i militari.
Con l’attentato di oggi, per l’Italia, il numero dei morti è pari a 29 soldati e 7 civili [adkronos].
La domanda, naturalmente, non cambia.
Ezechiele 34:1 La parola dell’Eterno mi fu ancora rivolta, dicendo: 2 «Figlio d’uomo, profetizza contro i pastori d’Israele; profetizza e di’ a quei pastori: Così dice il Signore, l’Eterno: Guai ai pastori d’Israele che pascolano se stessi! I pastori non dovrebbero invece pascere il gregge? 3 Voi mangiate il grasso, vi vestite di lana, ammazzate le pecore grasse, ma non pascete il gregge. 4 Non avete fortificato le pecore deboli, non avete curato la malata, non avete fasciato quella ferita, non avete riportato a casa la smarrita e non avete cercato la perduta, ma avete dominato su loro con forza e durezza. 5 Così esse per mancanza di pastore si sono disperse, sono diventate pasto di tutte le fiere della campagna e si sono disperse. 6 Le mie pecore vanno errando per tutti i monti e su ogni alto colle; sì, le mie pecore sono state disperse su tutta la faccia del paese, e nessuno è andato in cerca di loro, o ne ha avuto cura». 7 Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell’Eterno: 8 «Com’è vero che io vivo», dice il Signore, l’Eterno, «poiché le mie pecore sono divenute una preda, le mie pecore sono andate in pasto a tutte le fiere della campagna per mancanza di un pastore e perché i miei pastori non sono andati in cerca delle mie pecore, ma i pastori hanno pasciuto se stessi e non hanno pasciuto le mie pecore». 9 Perciò, o pastori, ascoltate la parola dell’Eterno: 10 Così dice il Signore, l’Eterno: «Ecco, io sono contro i pastori; chiederò loro conto delle mie pecore e li farò smettere dal pascere le pecore. I pastori non pasceranno più se stessi, perché strapperò le mie pecore dalla loro bocca e non saranno più il loro pasto».
11 Poiché così dice il Signore, l’Eterno: «Ecco, io stesso andrò in cerca delle mie pecore e ne avrò cura. 12 Come un pastore ha cura del suo gregge quando si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io avrò cura delle mie pecore e le strapperò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno di nuvole e di dense tenebre. 13 Le farò uscire di tra i popoli e le radunerò da vari paesi; le ricondurrò sul loro suolo e le pascerò sui monti d’Israele, lungo i corsi d’acqua e in tutti i luoghi abitati del paese. 14 Le pascerò in buoni pascoli e il loro ovile sarà sugli alti monti d’Israele; là riposeranno in un buon ovile e pascoleranno in ricchi pascoli sui monti d’Israele. 15 Io stesso pascerò le mie pecore e le farò riposare», dice il Signore, l’Eterno. 16 «Io cercherò la perduta, ricondurrò la smarrita, fascerò la ferita, fortificherò la malata ma distruggerò la grassa e la forte; le pascerò con giustizia. 17 Quanto a voi, o pecore mie», così dice il Signore, l’Eterno, «ecco, io giudicherò tra pecora e pecora, tra montoni e capri. 18 Vi pare piccola cosa il pascolare nel buon pascolo e poi pestare con i piedi ciò che rimane del vostro pascolo, o bere acque limpide e poi intorbidire con i piedi quel che resta? 19 Così le mie pecore devono mangiare ciò che i vostri piedi hanno calpestato e devono bere ciò che i vostri piedi hanno intorbidito». 20 Perciò così dice loro il Signore, l’Eterno: «Ecco, io stesso giudicherò fra la pecora grassa e la pecora magra. 21 Poiché voi avete spinto con il fianco e con la spalla e avete dato cornate a tutte le pecore deboli fino a disperderle in giro, 22 io salverò le mie pecore e non diventeranno più una preda, e giudicherò fra pecora e pecora. 23 Stabilirò su di esse un solo pastore che le pascolerà, il mio servo Davide. Egli le pascolerà e sarà il loro pastore. 24 E io l’Eterno, sarò il loro DIO e il mio servo Davide sarà principe in mezzo a loro. Io l’Eterno, ho parlato. 25 Stabilirò con esse un patto di pace e farò sparire le belve malefiche dal paese; così esse potranno dimorare al sicuro nel deserto e dormire nelle foreste. 26 E renderò loro i luoghi intorno al mio colle una benedizione; farò scendere la pioggia a suo tempo, e saranno piogge di benedizione. 27 L’albero della campagna darà il suo frutto e la terra darà i suoi prodotti. Esse staranno al sicuro sul loro suolo e riconosceranno che io sono l’Eterno, quando spezzerò le sbarre del loro giogo e le libererò dalla mano di quelli che le tenevano in schiavitù. 28 E non saranno più preda delle nazioni né le divoreranno più le fiere della campagna, ma dimoreranno al sicuro e nessuno le spaventerà. 29 Farò sorgere per loro un giardino di grande fama; non saranno più consumate dalla fame nel paese e non porteranno più il vituperio delle nazioni. 30 Così riconosceranno che io, l’Eterno, il loro DIO, sono con loro, e che essi, la casa d’Israele, sono il mio popolo», dice il Signore, l’Eterno. 31 «Voi siete le mie pecore, le pecore del mio pascolo; siete uomini e io sono il vostro DIO», dice l’Eterno.
Giovanni 10:1 «In verità, in verità io vi dico: Chi non entra per la porta nell’ovile delle pecore, ma vi sale da un’altra parte, quello è un ladro e un brigante; 2 ma chi entra per la porta è il pastore delle pecore. 3 A lui apre il portinaio; le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. 4 E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. 5 Non seguiranno però alcun estraneo ma fuggiranno lontano da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». 6 Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa stesse loro parlando. 7 Perciò Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. 8 Tutti quelli che sono venuti prima di me sono stati ladri e briganti, ma le pecore non li hanno ascoltati. 9 Io sono la porta; se uno entra per mezzo di me sarà salvato; entrerà, uscirà e troverà pascolo. 10 Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; ma io sono venuto affinché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza. 11 Io sono il buon pastore; il buon pastore depone la sua vita per le pecore. 12 Ma il mercenario, che non è pastore e a cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge; e il lupo rapisce e disperde le pecore. 13 Or il mercenario fugge, perché è mercenario e non si cura delle pecore. 14 Io sono il buon pastore, e conosco le mie pecore e le mie conoscono me, 15 come il Padre conosce me e io conosco il Padre, e depongo la mia vita per le pecore. 16 Io ho anche delle altre pecore che non sono di quest’ovile; anche quelle io devo raccogliere, ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge e un solo pastore. 17 Per questo mi ama il Padre, perché io depongo la mia vita per prenderla di nuovo. 18 Nessuno me la toglie, ma la depongo da me stesso; io ho il potere di deporla e il potere di prenderla di nuovo; questo è il comando che ho ricevuto dal Padre mio».
Perché Basta? «Perché ai due motivi per i quali nel 2001 avevamo detto che Berlusconi era inadeguato - conflitto d’interessi e palude di casi giudiziari - se n’è aggiunto un altro in questi cinque anni di governo. Un motivo nuovo e più devastante: i suoi risultati da primo ministro. Chi lo votò sperava che avrebbe usato la sua abilità di businessman per riformare l’economia. L’Italia ora ha tra le grandi economie europee il record negativo di crescita, ha perso competitività. È vero che i suoi problemi sono simili a quelli della maggior parte dell’Europa e che dappertutto servono riforme profonde, dure. Ma il punto è che il governo di centro-destra non ha neanche avviato il processo. La nostra conclusione è che Berlusconi come riformatore ha fallito».
[L’Economist: «Licenziate il premier», via Corriere della Sera]
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