Shammizè
A Silvia…
C’ era un oshammi shammi che viveva in una wesesheshammi in cima a una wooba. Venne una notte un oogoro e disse all’oshammi shammi:
- Shimi non voglio nè la tua corona né il tuo bastone, voglio la tua shammizé.
- De shimite deè - rise lo l’oshammi shammi - cerca pure.
Se vedi qua nella weseshe la mia shammizé, prendila pure.
L’oogoro frugò in lungo e in largo tutta la wesesheshammi e alla fine vide una woolanda e trionfante gridò:
-Shimì, eccola qui, l’ho trovata.
-Sei furbo come il tsezehé dalle lunghe orecchie - disse l’oshammi shammi - l’hai trovata ed è tua.
L’oogoro corse giù dalla wooba cantando e ridendo:
- Ho una shamizé! Per tutta la vita shimideé, avrò una shamizé!
Sulla strada incontrò un vecchio woorogoro.
-Shimì wooro, ti piace? - disse l’oogoro - guarda ti piace la mia shammizè?
- Woof - disse l’orogoro - stupido come uno tsezehé!
Non vedi che quella che tieni tra le baccia è una woolanda?
Alla luce della luna l’oogoro guardò bene, vide il suo errore e se ne andò tzuke shimite no shimè, triste come chi ha perso il nome delle cose.
[Racconto della sirena da Il bar sotto il mare di Stefano Benni)]