Civilization
WASHINGTON - Esecuzione ancora più drammatica del solito in Texas. Il condannato a morte Lamont Reese ha lottato fisicamente fino all’ultimo momento martedì sera per non farsi trascinare nella camera della morte del carcere di Huntsville. “Mi state assassinando”, ha urlato il condannato. Dall’altra parte del vetro la madre di Reese, urlando “stanno uccidendo il mio bambino”, ha preso a calci la parete divisoria ed è stata portata via.
Quando alla fine il boia è riuscito a infilare gli aghi nel braccio del condannato, Reese ha esclamato “Questa è una cosa atroce”, prima di cominciare a rantolare.
Reese, un trafficante di droga, era stato condannato a morte per avere ucciso tre persone in un negozio nel 1999 a Fort Worth (Texas) perché avevano fatto commenti sulla ragazza che era con lui.
[fonte Ansa]
June 24th, 2006 at 13:19
Scusa per l’intrusione.
Desidero aiutare Giuseppe Messina e la sua “Casa Famiglia” non autorizzata ad esistere legalmente ma che esiste lo stesso perché autorizzata dall’amore fraterno di molti uomini che non si fermano davanti a nulla quando sono spinti dall’energia di un cuore implodente e abitato da DIO.
Ci vuole tutto! Ogni risorsa… e chiunque può aiutare offrendo il suo tempo e un po’ di mezzi si faccia avanti! Bastano cose semplici: dalle lenzuola alle tovaglie, dalle medicine ai beni di prima necessità… e braccia e gambe per andare da DIO, dai poveri e dar loro un pane spezzato, un sorriso, meraviglioso profumo di fraternità.
Chi è con i poveri, con chi soffre, si faccia avanti…
Alessio
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