Come Forrest Gump
Avete presente il film? La storia di un uomo, con un’intelligenza al di sotto della norma, che ripercorre 30 anni della storia d’America, da protagonista, ma senza rendersene conto (”Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni!“).
Ecco, qualche giorno fa, tornando a casa dal lavoro, alla radio parlavano dell’Estate 1980, e dire “Estate 1980″ significa dire “Stazione di Bologna”.
Nel programma fecero sentire la voce di Pertini che, con la voce spezzata dall’emozione, raccontava che era appena stato all’Ospedale Maggiore:
“Ho visto adesso dei bambini, laggiù… nella sala di rianimazione… ma due stanno morendo oramai: una bambina ed un bambino… una cosa straziante…“
Mi sono commosso ed ho iniziato a ricordare (come dice Forrest Gump “Certi fatti te li ricordi bene, altri invece per niente. Strano!“).
Io, quel giorno, poco meno di un’ora prima ero alla fermata dell’autobus sotto il portico, proprio di fronte al piazzale della stazione. Avevo appena svolto una commissione e dovevo tornare a casa, per partire, in auto, con la famiglia per qualche settimana di vacanza al mare. Mi aspettavano e, impaziente per il ritardo, ricordo che fissavo lo sguardo proprio su quell’orologio che stava di fronte.
In macchina, poi, dopo un paio d’ore, con la radio accesa, le prime notizie… ed io che fremevo perchè andavo in vacanza, mentre altri giovani, volontari, erano lì a scavare.
Qualche mese più tardi, comunque, per quanto accadde in Irpinia e Basilicata ebbi modo di organizzare personalmente, con la mia scuola, le spedizioni di volontari e la raccolta di fondi, di generi alimentari e di vestiario.
Naturalmente, mi inserii, come capolista, nel gruppo della prima spedizione. Destinazione: Ruvo del Monte.
Il giorno dopo, alla stessa radio, l’argomento era l’Estate 1990.
Anche in questo caso, mi sono lasciato andare al ricordo (come dice Forrest Gump “Mamma diceva sempre che dalle scarpe di una persona si capiscono tante cose, dove va, cosa fa, dove è stata.”)
L’estate del 1990, con la mia ragazza (oggi mia sposa) eravamo al CERN di Ginevra. Io ero impegnato in uno stage, collaborando ad un progetto informatico di analisi per la fisica. Lavoravo nell’edificio della DD (Data Division). Nello stesso periodo, nello stesso edificio, stava nascendo qualcosa di importante…
Beh, è proprio vero quanto dice Forrest Gump: “Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita!”