La madre del soldato
Su Peacereporter la lettera di un’americana a tre donne irachene le cui vite si sono tragicamente incrociate con quella del figlio Marine.
Il vapore caldo della mia tazza di caffè è svanito ormai da tempo mentre mi affanno a scrivere questa lettera a voi tre. Voi non mi conoscete, e una di voi non avrà mai l’opportunità di leggere questa lettera, ma ciascuna di voi ha lasciato il suo segno nella mia anima…
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L’addestramento fa si che un Marine risponda al fuoco verso qualsiasi cosa si muova, veicoli, cani randagi, la vaga forma di una camicia. Il Marine che ha sparato a tuo marito e ai tuoi due bambini era a circa 90 metri di distanza, ha respinto la sua arma in preda all’orrore dopo la raffica di colpi ed ha visto la tua famiglia morire. Non te ne sei accorta lì sul momento, ma ti ha vista correre allo scoperto verso la tua famiglia. Ti ha vista avvolta nel tuo scialle azzurro mentre passavi da un corpo all’altro. Ha cercato di distogliere i suoi occhi da te mentre raccoglievi tuo figlio morto e poi l’altro e nel tuo dolore piangevi. Ha cercato di guardare altrove, ma quel colore celeste era sempre nel suo campo visivo, e lo attirava, lo richiamava. Potrebbero essere stati cinque, sette o anche dieci minuti quando, in quel che John descrive come la cosa più agghiacciante che abbia mai visto, quel giovane Marine non riuscì più a sopportare i tuoi lamenti e ti ha ucciso. Ecco vedi, noi siamo legate perché mio figlio ti ha vista morire. Ti importa qualcosa dell’uomo che ha ucciso te e la tua famiglia? Forse no, ma …
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…alla fine ha dato ordine di far esplodere l’ordigno, i suoi uomini si sono lanciati nella breccia appena aperta e infine lui dietro di loro. Ti ricorderai di lui perché quando è entrato, trovando tuo marito e i tuoi bambini morti a causa dell’esplosione, tu stavi lì in piedi urlando “lemad’a, lemad’a” (perché, perché?). Ti ricorderai di lui perché, quando ha visto cosa aveva fatto, le sue ginocchia hanno ceduto e il sangue del suo volto ventiduenne si è prosciugato. Ti ricorderai di lui perché è caduto all’indietro contro il muro afferrandosi il petto e cominciando ad ansimare.
Hai visto la sua reazione. Lo hai visto farsi carico della mostruosità dell’ordine che lui stesso aveva dato e quando alla fine i suoi occhi hanno incontrato i tuoi, hai posato la tua mano sulla sua guancia e hai detto, “masha, Allah” (volontà di Dio). Dovresti sapere che la tua compassione, la tua comprensione ed il tuo perdono quel giorno lo hanno distrutto. Ti prego sappi che lui darebbe la sua vita per annullare ciò che ha fatto…