Mezzanotte e cinque a Bhopal
… La notte del 2 dicembre 1984 Bhopal è in festa. Si festeggiano matrimoni nelle tre comunità principali: quella musulmana e quella indi, predominanti nei quartieri poveri della Spianata Nera, e la piccola comunità cristiana.
Ma in una notte così felice e fresca si danno ritrovo anche i poeti, perché questa è una terra di poesia, un luogo dove ancora, alla fine del secondo millennio, la gente ha la voglia e il tempo di ascoltare. Insomma, nessuno, povero o ricco, musulmano o indù, ha intenzione di starsene a casa, che si tratti di una villa sul lago o di una bidonville attaccata alla grande fabbrica che domina i quartieri poveri della città nord.
Dicono che Bhopal fosse una città molto bella.
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Marco Paolini
… Le vere vittime della catastrofe di Bhopal soffrono sfortunatamente di una particolare maledizione: sono tutti poveri e si sa che i poveri, specialmente nei paesi poveri, non hanno voce. Quella notte fatale il vento soffiò da nord a sud. Il nord era l’impianto chimico. Il sud era una cintura di baracche dove centinaia di lavoratori migranti si erano ammassati nella speranza di trovare un lavoro in quell’impianto chimico di pesticidi ‘high tech’ che l’america aveva costruito per il bene dei contadini indiani.
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Dominique Lapierre