Scholar
Grazie a un blog [Roba Antica] di Massimo [Massimo Morelli’s Weblog] ho ritrovato le mie preistoriche pubblicazioni […Scholar…]
Grazie a un blog [Roba Antica] di Massimo [Massimo Morelli’s Weblog] ho ritrovato le mie preistoriche pubblicazioni […Scholar…]
|
|
Il commovente episodio è avvenuto al Brookfield di Chicago. Gli animali si sono stretti attorno alla salma, tenendola per mano |
|
C’ è solo la strada su cui puoi contare,
la strada è l’ unica salvezza;
c’ è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada e nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
le case dove noi ci nascondiamo,
bisogna ritornare nella strada,
nella strada per conoscere chi siamo.
C’ è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l’ unica salvezza;
c’ è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
e gli angeli non danno appuntamenti
e anche nelle case più spaziose
non c’ è spazio per verifiche e confronti.
C’ è solo la strada su cui puoi contare
la strada è l’ unica salvezza;
c’è solo la voglia, il bisogno di uscire
di esporsi nella strada, nella piazza.
Perché il giudizio universale
non passa per le case,
in casa non si sentono le trombe,
in casa ti allontani dalla vita,
dalla lotta, dal dolore e dalle bombe
רבו (leggi: dabar)
La parola ebraica dabar è costruita dalla radice d-b-r il cui verbo significa parlare. La parola ebraica midbar, tradotta con deserto, è in realtà “il posto della parola”, il luogo nel quale la parola di Dio, la Bibbia, è stata comunicata ad Israele.
[|| Rav Shlomo Riskin - Chukkat ||]
Dabar di Jhavè (parola di Dio) ha un duplice, inscindibile valore.
Il “dicere dei est facere” di S. Tommaso (In 2 Cor 3,2,1) può essere rovesciato: “facere Dei est dicere”.
Il dabar ebraico non è un logos nel senso classico della lingua greca, cioè una parola pensata, ma è un evento. Cf. Gen 15,1
[Laboratorio di Savardi]
Il Prologo del Vangelo di Giovanni (come per altro verso la lettera agli Ebrei), esprime dunque sotto forma di allusioni bibliche, il compimento in Cristo di tutto ciò che è stato detto nell’antica alleanza, iniziando dal libro della Genesi attraverso la legge di Mosè (cf. 1,17) e i profeti fino ai libri sapienziali. L’espressione «il Verbo» (che «in principio era presso Dio») corrisponde alla parola ebraica «dabar». Anche se in greco si trova il termine «logos», tuttavia la matrice è prima di tutto veterotestamentaria. Dall’Antico Testamento mutua contemporaneamente due dimensioni: quella di «hochma» cioè sapienza, intesa come «disegno» di Dio riguardo alla creazione, e quella di «dabar» («logos»), intesa come la realizzazione di tale disegno. La coincidenza con la parola «logos», assunta dalla filosofia greca, ha facilitato a suo tempo l’avvicinamento di queste verità alle menti formate da quella filosofia.
Rimanendo ora nell’ambito dell’Antico Testamento precisamente in Isaia leggiamo: la «parola uscita dalla mia bocca non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata» (55,11). Donde appare che la biblica «dabar-parola» non è solo «parola» ma anche «realizzazione» (atto). Si può dire che già nei libri dell’antica alleanza appare una qualche personificazione del «Verbo» («dabar», «logos»), come pure della «Sapienza» («sofia»).
[Il prologo del Vangelo di Giovanni: sintesi della fede della Chiesa apostolica]
20 queries. 0.224 seconds.
Powered by Wordpress
theme by evil.bert